Messaggio ricevuto, forte e chiaro!

Nessuno s’illuda: potrebbe essere la vittoria di Pirro, con un prezzo troppo alto per gioire veramente.  Però, una vittoria, è pur sempre una vittoria e quindi brindiamo. A bollicine finite rimangono i numeri: 59,5% ha votato no, contro il 41,5 del si. Ha ragione Vittorio Sgarbi nell’affermare che il 41,5% l’ha preso Renzi da solo, fossero state le politiche più che il capo del Governo, Renzi, sarebbe un altro duce con preferenze bulgare.  Così è se vi pare. Resta l’approfondire il quasi sessanta per cento degli elettori contrari al renzismo, tutti grillini? Non credo, nemmeno lo penso seppure avrebbero la maggioranza dei no, fosse stato possibile controllare. Forza Italia, più che una forza, pare una debole italietta rattoppata come gli 80 anni del suo leader; la Lega, da Piacenza in giù, la votano a malapena qualche conoscente e nulla più, anche nella roccaforte nordista pare perda un colpo al giorno per le scellerate rimostranze del loro leader. Fratelli d’Italia sono dei cugini sparsi qua e là, pochi per fare testo, idem le altre forze di sinistra radicale. Rimane la Destra, ma qui il discorso si farebbe ampio. Sia chiaro, quando la destra ha cercato alleanze inopportune non l’hanno votata nemmeno i parenti più stretti. Scherzando, ma non troppo con Storace nell’ultimo incontro avuto, gli ho detto che con Marchini non l’ha dato la preferenza nemmeno la moglie. Lo fosse, avrebbe fatto bene. Parliamoci chiaro. Quindi proverò ad avventurarmi in un’analisi, in punta di penna, iniziando dall’alta percentuale dei votanti al referendum iniziando dal presupposto che AN, prima del contagio delle fregole, arrivò al 15% quando il Popolo andava a votare come in questo referendum ha fatto.  Il lecito dubbio è che per il referendum abbiano votato i Camerati, coloro che da anni non votavano più.  O perché traditi, o perché privi di un partito di riferimento, comunque sia sconcertati da giri di valzer con dame sempre diverse meno la solita di Arcore, gran dama ruba cuori e ruba voti. Infatti, AN, sparì. Quindi posso pensare che i Camerati sono tornati nei seggi elettorali, quindi posso pensare che esiste un enorme bacino che dovrebbe far riflettere, quindi posso pensare che desiderano essere appellati come Camerati e non con il semplice amici o, peggio ancora, compagni. Quindi posso pensare che vogliano – vogliamo! - riappiopparci della nostra identità, dei nostri valori, della nostra bandiera. E’ stato questo il messaggio forte del referendum, non ascoltarlo sarebbe da idioti!

Proprio per questo l’idea di una raccolta di firme per una costituente da presentare alla nascitura destra di Storace e Alemanno, progetto ambizioso considerando il target delle 10mila firme aderenti. Ma quando e come, attenzione: queste sono le firme dei Camerati e qui siamo davanti a voi, la Destra o si fa Sociale oppure non si fa!

Marco Vannucci