La sorpresa del piffero

La risata grassa, fragorosa e intrattenibile, l’ho espressa prima di ferragosto nel ascoltare le parole di Padoan, il Ministro delle finanze - che fanno acqua - italiane, faccia a metà strada tra il conte Wladimir e quel gufo che mi costringe insonne, di notte, per il suo continuo chiurlare. Pier Carlo Padoan ha giustificato la debacle amministrativa italiana, dopo le bordate Istat sul Pil italiano, senza un minimo di pudore e con una frase decisamente infelice: non siamo sorpresi! In verità, Ministro, i sorpresi saremmo stati noi per un Pil in attivo, poiché sarebbe stato una specie di miracolo che una combriccola da strapazzo, tra fanfaroni e dilettanti, avrebbe potuto diversamente. Quindi se non è sorpreso il Ministro che l’Italia affonda figurarsi noi che ci saremmo anche stancati delle ripetute sciocchezze del suo capo supremo, quel novello Pinocchio di Rignano sull’Arno furbo come il gatto e la volpe messi insieme, non siamo sorpresi perché continuiamo a fare i conti del pranzo con la cena, facciamo le ferie in stile pendolare, fatichiamo a pagare balzelli e bollette compresa quell’imposizione stile Pol Pot per sentir dire, dalla vostra televisione, quanto siete bravi, buoni e belli e che prima di voi c’era il deserto. Non finirò mai di benedire quel deserto che almeno ci regalava un’oasi, con voi bravi e buoni non ci è concessa neppure quella.

Marco Vannucci