La destra a Orvieto: in vino veritas

Pare che il 9 e 10 aprile, a Orvieto, si riunisca la destra per formare una nuova entità politica. Pare. L’iniziativa sarebbe partita da Azione Nazionale, il nuovo movimento di Gianni Alemanno. Sempre pare perché, ad oggi, d’inviti manco l’ombra fatto salvo per i soliti noti. Di sicuro parteciperà Francesco Storace, in rappresentanza del suo partito. Non sto a qui a reclamare un posto, che non ho mai voluto in passato figurarsi ora, tento solo di capire se qualcosa si muove e con quali principi, se sarà un meeting vero o la solita carrellata di trombati desiderosi di muovere la coda. Vivaddio guardo sempre con interesse qualunque cosa possa ricongiungere le anime disperse, di quel che fu il MSI, ma la curiosità è servita soltanto a farmi ingoiare bocconi amarissimi nei dibattiti nei quali ho assistito (pure partecipato, seppure sgomitando per avere il diritto di parola), la volontà di un’intesa è stata pari allo zero assoluto. Non è passato nemmeno un anno da quando giravo l’Italia, approfittando dell’occasione per il centenario di Giorgio Almirante, tentando di far sedere al solito tavolo i vari potentati, nella pia illusione di un dialogo costruttivo. Se c’è tizio non vengo io, se c’è Caio assolutamente no. Quante rotture di coglioni mi sono sorbito al telefono, da questi principi dei miei stivali! Fatto salvo alcune eccezioni tutti gli altri, tutti, evidentemente temevano di sporcarsi l’ermellino scendendo dal piedistallo per parlare con i militanti. Mai avrei pensato che esistesse una casta all’ombra dei Valori di chi rivoluzionò le classi sociali, azzerandole. Ma tant’è… Se potrò andrò ad Orvieto, seppure da non ospite, per vedere chi prenderà la parola augurandomi, di cuore, di notare facce e parole nuove e non il solito ritornello logoro e stantio. Differentemente, a Orvieto, si mangia bene ed hanno il vino bono.

Marco Vannucci