Un altro in meno, stavolta è toccato ad un fiorentino, artigiano meccanico, suicidarsi per debiti. Non sono solo dei gesti di follia, siamo di fronte ad una vera e propria mattanza di fronte alla quale non ne possiamo più, è diventata intollerabile. E non m'interessano, non possono interessarmi, le promesse-bugie del fanfarone fiorentino e dei suoi servi barzellettai: se n'è ammazzato un altro, tanto mi basta per bestemmiare contro questo stato infame e sanguisuga sulla pelle del proprio popolo, ci facciamo belli verso l'Europa mentre la nostra gente continua a suicidarsi, i nostri imprenditori a chiudere per debiti, i nostri operai a casa senza lavoro. Ci hanno tolto la speranza questo è e non basta, non può bastare, il continuo appellarsi ad una fiducia positiva quando abbiamo le Caritas piene di persone che hanno semplicemente fame. Che fare, dunque, come reagire contro questo stato bastardo incapace di proteggere i figli suoi? Mentre scrivo penso a soluzioni che non ho, sono un nessuno faccio parte degli inascoltati, amnistia amministrativa se per le banche può sembrare un'imprecazione non così per provare a ridare credito a chi non lo ha più, per togliere la gente da un sotto ponte, per chi dorme in una macchina, per chi vede solo il buio davanti e le parole, le parole del fanfarone e non solo le sua, non bastano più. L'Italia è una repubblica fondata sulle Onlus, io ne ho una e so cosa significa aiutare, so cosa significa la povertà, so cosa significa la dignità perduta, so cosa significa il tutto perduto. L'Italia è una repubblica fondata sulle Onlus, vorrei tornasse una Repubblica fondata sul Lavoro.
Pane amaro
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