I rossi al governo. Avanti, si mangia!

Ovunque mi guardo intorno non vedo che serrande abbassate, cartelli di chiusura totale, svendite per chiusura imminente. I cosiddetti grandi evasori, ovvero i bottegai, stanno chiudendo per debiti. La sinistra, quella nuda e cruda dei superstiti soviet, da anni addossa la colpa dello sfacelo italico ai commercianti, agli imprenditori, facciamo a capire: questa sottospecie di razza umana di evasori incalliti o chiude, fallisce, oppure s'ammazza. Qualcosa non torna mentre loro, con la protezione della tessera rossa in tasca, non corrono di questi pericoli. Dobbiamo avere fiducia, così recitano gli europa convinti, uscire dalla zona euro sarebbe una rovina. Sono d'accordo, quando ci saremo ammazzati tutti resterete da soli, con il vostro stramaledetto euro, continuando a raccontare puttanate tra voi. Probabilmente sono un deficiente, non riesco a cogliere le sfumature degli avvenimenti. In molte città italiane, la prossima primavera, i cittadini si recheranno alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Fate caso ai manifesti elettorali: la città che cambia, il paese che si muove, insieme per cambiare. Bene: in Toscana, per la stragrande maggioranza dei comuni, abbiamo sempre avuto un governo comunista monocolore; gli slogan attuali erano i soliti dei predecessori, identici ai predecessori dei predecessori: cambiare che? Scrivessero per continuare a rubare avrebbero un barlume di onestà.