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Marco Vannucci Politichiamo

Marco Vannucci Politichiamo

Toscano libero di mente


Dagli amici mi guardo io ma dai liberali mi guardi Iddio

Pubblicato da Marco Vannucci su 8 Settembre 2014, 08:32am

In quest'Italia dove tutti, o quasi, si scoprono o si riscoprono liberali ebbene, io non lo sono e nemmeno lo sarò mai. Le mie radici non sono del conservatore, potessi farei la rivoluzione pure contro il comune quando presenta il conto della spazzatura, con fatture salate, chiedendo il perchè dovrei pagare un qualcosa dove tu, comune, guadagni. Non mi fido dei liberali, questo è il punto, avessi voluto abbracciare la loro ipocrisia l'avrei fatto 30 anni fa bussando alla porta di Malagodi, più facile a quella di Spadolini, che liberale non era ma almeno fu una persona per bene dotato di una cultura sopraffina. Da toscano, fossi stato furbo, avrei suonato il campanello alla falce e martello assicurandomi un posto ben retribuito ma come non sono liberale, certamente, non sono e non potrei essere giammai un comunista, conosco la storia e quella rossa la disprezzo. Sono un giacobino, questo si, ancora innamorato dell'idea sociale e del corporativismo gentiliano l'unico che fu in grado di dare dignità e rispetto al Belpaese. Durò poco, forse anche per l'intolleranza dei ricchi liberali ma questo, la storia, non lo dice ma in quel poco, 13 anni appena considerando dal '22 al 35, dette al popolo italico quel che non ha mai avuto nei secoli seculorum. Quando penso ai liberali ricordo l'otto settembre del 43, ognuno per i cavoli suoi e al diavolo il Paese! I liberali si arrogano di essere i depositari della libertà individuale, la loro, perdinci! Al popolo non rimane altro che la libertà di bestemmiare. Il liberale è un capitalista, la mia idea è per lo stato sociale; i liberali sono democratici ma non dimentico che la democrazia è la più grande truffa planetaria fin dalla nascita, voluta per togliere il potere alla tirannia mascherò la finta tolleranza passandolo alla aristocrazia. Morale: il voto, ancora oggi
contasse qualcosa, verrebbe abolito. I liberali si unirono a destra per salvare il loro culo, così lo fu nel 31 tra una smorfia di dissenso del duce, così lo fu, unendosi alla DC nel dopoguerra, quando il pericolo rosso sembrava incombere sul suolo Italico. Così lo è stato negli anni 90 per salire al potere ed a quel bolognese, trapiantato a Roma, piacque così tanto l'idea della poltrona che rinnegò se stesso e le proprie idee, sfaldando la destra in briciole. Stare accanto ad un liberale mi provoca prurito, so che presto o tardi mi tirerà una coltellata alla schiena in onore dei suoi interessi personali in barba a tutte le promesse ed ai contratti firmati davanti a Bruno Vespa, liberale compiacente anch'egli, forse figlio illegittimo del Duce. Che liberale non era.

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